













Progetto di scambio
e inclusione














Progetto di scambio
e inclusione



























Abito è un progetto di scambio di vestiti e attività di inclusione per contrastare la povertà e favorire l’integrazione.
È realizzato dall’Associazione San Vincenzo de Paoli in collaborazione con la Squadra Giovani della Croce Verde Torino e ha l’obiettivo di dare maggiore dignità alle persone che vivono in condizioni di disagio economico o sociale, stimolare dinamiche partecipative nella società, riattivare le reti relazionali, recuperare e rigenerare i vestiti usati.
Lo storico servizio di distribuzione di abiti donati dai cittadini, con Abito si arricchisce diventando un progetto di inclusione sociale, dove il sostegno materiale è anche relazionale.
Abito coinvolge i cittadini (sostenitori, beneficiari, volontari) e gli enti del territorio. Tutti gli attori coinvolti nel progetto entrano in sinergia creando una relazione circolare dove ognuno contribuisce con le proprie risorse.
Come funziona esattamente:
Tutto ha inizio dalla donazione di vestiti di seconda mano in ottimo stato da parte dei cittadini. Abito raccoglie i capi, li seleziona e li espone nella Social Factory, un vero showroom dove i beneficiari possono sceglierli, provarli e prenderli gratuitamente grazie a un’apposita tessera a punti.
Il cuore del progetto Abito è la circolarità. L’aiuto ricevuto attraverso la donazione dei vestiti favorisce l’integrazione delle persone che, a loro volta, possono offrire tempo e competenze a disposizione della comunità.
La riparazione e il riutilizzo dei capi di abbigliamento danneggiati diventano un’opportunità di formazione e inclusione. La sartoria di Abito permette di dare vita a nuove creazioni di moda sostenibile.
Abito propone un sistema che mira alla sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
Perché supera le dinamiche assistenzialiste, valorizza la dignità dei beneficiari e stimola la loro partecipazione attiva nella comunità tramite la condivisione di spazi, tempo e competenze.
Perché riduce gli sprechi: riutilizza, rigenera e scambia i capi di abbigliamento usati, all’interno di una filiera a km0 che sfrutta risorse a livello locale e trasporti sostenibili.
Perché gli eventi di raccolta fondi contribuiscono all’autosufficienza del progetto e sensibilizzano i cittadini verso i valori del riuso, dell’upcycling e dell’impegno sociale.